20.8.07

l'andazzo generale [SCENA 1]

L'ANDAZZO GENERALE
(o ZEITGEIST per dirla figa)


SCENA 1 - INTRODUZIONE
(diverse generazioni inghiottite dai propri spettri)

tra chi si salva (il culo e il mutuo della casa) c'è qualche coglione che scrive troiate comode agli altrui propositi su blog che abusano di nomi di filosofi mai letti, oppure mai compresi (che poi è la stessa cosa)
internet dovrebbe avere una soglia di sbarramento alle azioni che si possono compiere
l'interazione non deve essere paritaria
il mondo dei blog è orrendo
gente che ci scrive i cazzi propri (di cui in condizioni esistenziali meno atroci, non fregherebbe un emerito cazzo a nessuno) e gente che commenta i cazzi degli altri
dove sta l'evoluzione?
stiamo assistendo a un generale arretramento delle posizioni: a una ritirata indegna
la più schifida commedia di costume della metà dei '60 contiene più elementi radicali di qualsiasi film italiano "impegnato" di oggi
un paese di servi e di codardi
l'integrazione richiede minimo minimo l'estirpazione chirurgica del senso dell'olfatto, la puzza è insopportabile: sembra che tutti ci stiano dentro con scioltezza e invece hanno delle facce alienate che l'operaio di volponi al confronto era l'immagine incarnata della felicità
dove sta l'evoluzione?
nell'obsolescenza pianificata degli oggetti mascherata da progresso? (il tutto divinato da dick/ubik 40 anni fa)
la maggior parte della gente non comunica, parla di oggetti: comprati da comprare che comprerà
nessuno parla di sè, ma gli argomenti altri sono sempre più vuoti, ardui da praticare persino per gli stupidi; il riflusso è stato semplicemente questo l'imbarbarimento degli argomenti altri, si è passati dalla guerra fredda all'iphone
ma parlare del nulla richiede un grande sforzo; per quello le facce sono così consumate, andate in una pizzeria e guardatevi attorno se non ci credete
sulla metro regalano carta igienica dominata da spot di finanziarie usuraie, un paese di servi codardi indebitati, che non hanno neanche più i soldi per praticare l'atroce rito sociale delle vacanze
il risparmio dei padri, di quelli che hanno approffittato del BUM economico, reiteratamente dilapidato nelle rate di una smart
l'andazzo generale è una falda acquifera che si sta irreversibilmente inaridendo
l'istinto dell'autoconservazione è una cazzata propinataci da qualcuno chissà perché
siamo già morti da tanto tempo
non ci può nemmeno più rifugiare in un edonismo oramai edulcorato simulacro di un tempo che fu per alleviare l'insopportabile agonìa in cui ci trasciniamo con la consapevolezza di chi non ha più alcuna via di scampo
persino la borghesia ha perso tutto il suo fascino marginale
e wittgenstein non aveva un computer

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