25.8.07

l'andazzo generale [scena 2]

L'ANDAZZO GENERALE
(o ZEITGEIST, sempre per dirla figa)

SCENA 2 - L'INGRESSO DELLE COMPARSE
(il loro turno aspetta tutti)

di quando l'idealismo si combina all'ambizione;
di quando le illusioni sono ancora permesse;
di quando tutto è ancora integro e puro (puro?);

in verità, una frazione non piccola si muove a un ritmo interiore non ortodosso: l'altra parte (chi non è più così) contempla la scena con la stessa beffarda compassione di chi guarda le persone vestite di poco, prima dell'annunciato temporale;
la catastrofe è lì: dietro l'angolo ma la riconosce solo la parte disillusa; e non dice nulla
la parte ingenua (o che, potendoselo ancora permettere, dissimula ingenuità) incede compatta e guadagna tempo: da lontano dei tuoni annunciano una pioggerella che si spera leggera, gli ombrelli non sono affatto importanti in questa fase, ogni tanto si sorride persino sul serio, i discorsi sono lievi e spesso vuoti, si commettono errori perdonabili e baci tanti baci, canzoni, ansie di fare, cose non troppo meditate, rimozioni continue: ma non importa, non ancora

una volta, alla fine di un'avventura appena cominciata, giravo in bici per la città: a notte fonda canticchiando, tutto mi pareva ancora possibile, una vasta sterminata vuota pianura, la linea lontana di alcune montagne all'orizzonte, una foschia che sembrò improvvisamente diradarsi per rivelare però scenari uguali;

la prima sensazione (ignorata apposta) fu che le sorprese non sarebbero più arrivate o l'avrebbero fatto ad un'altra, più rada, cadenza.

le comparse attendono con disciplina il loro turno

Nell'essere perduti noi aspettiamo che gli altri ci trovino, perché solo loro possono trovarci in tutto l'universo. Questo sì, ma il nostro lumicino non può essere ravvivato con troppa franchezza, c'è sempre il suo inutile segreto da rispettare.
[gianni celati - quattro novelle sulle apparenze]

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